Concluse le lezioni del Master in Cibernetica Sociale

Master

Lo scorso 14 gennaio si sono concluse le lezioni del Master in Cibernetica Sociale.

Il Master terminerà ora con il work-shop del 16.17.18 marzo prossimi a Venezia.

Qui di seguito, alcune testimonianze che ci sono giunte dai partecipanti al Master.

* * *

Mi sono iscritto al Master in Cibernetica Sociale con il desiderio di approfondire le radici di Dinamica e del suo Progetto Permanente, oltre che di recuperare umiltà e coraggio nell’assolvere i miei compiti e doveri e nel perseguire i miei obiettivi.

Così è stato. E molto di più.

Ho imparato che la Respons-abilità non è un peso: è il più grande dono concessomi dalla Vita che opera in ogni mia cellula.

Ho imparato che le mie opinioni posso infilarmele in orifizi molto specifici: saranno i fatti a parlare per me.

Ho imparato, ancora una volta, a non dare niente per scontato: la genialità sta nel seguire i passaggi e curare i particolari.

Ho imparato a fare ciò di cui ho paura: se sono pienamente convinto di ciò che propongo, supererò qualsiasi obiezione.

Ho imparato che c’è un prezzo da pagare per ogni cosa: e guai se non fosse così!

Ho imparato che il mio Entusiasmo non morirà mai: ho in me tutto ciò che mi serve per alimentare il mio fuoco.

Ho imparato il valore della Presenza: sono libero, in QUESTO MOMENTO.

Ho imparato che decidere è la cosa più importante: decidere, e andare fino in fondo.

Ho imparato che Dinamica Mentale Base è una bicicletta, niente di più e niente di meno: a me la scelta.

Ho imparato che la Mente è un servitore fedele, e io il padrone: da oggi sarò l’essere psicofisico risultato dei pensieri che io decido di avere per me!

Ho imparato che fare Sviluppo Personale vuol dire togliere strati, non aggiungerne: e fare Sviluppo Personale è la cosa più bella che io abbia mai fatto, che faccio e che farò, per me stesso.

Ho imparato ad ascoltare l’Intelligenza e la Progettualità del mio Corpo: l’unico vero grande Maestro che potrò mai avere… Sono Io.

Ho imparato a sbagliare.

Ho imparato che se io sto bene, non ho bisogno di convincere nessuno, né di dimostrare alcunché ad alcuno: se sto bene, condivido.

Ho imparato che un Sogno è fatto da tanti piccoli atti di Coraggio e tanto più diventa reale quanto più è condiviso: forse è la rotta per l’Isola che non c’è.

GRAZIE a Bruno, che mi ha mostrato cosa vuol dire essere un Guerriero, e a Carlo e Patrizia, che mi hanno mostrato cosa vuol dire essere un Ragazzo dai Capelli Verdi.
In fondo, è la stessa cosa.

GRAZIE a tutti i miei Compagni di corso. Perché siamo un Gruppo e lo saremo per sempre.

E adesso andiamo, diamoci da fare, che questo Progetto merita di vivere!

                                                                                             Marco – Vicenza

* * *

Le ultime 2 lezioni del Master sono state per me veramente significative e stimolanti.

La penultima con il lavoro sulla Presenza e quello sulla linea del tempo mi hanno aiutato ad alimentare la mia “brace”… Non sentivo più nessun fuoco ardere in me, sentivo il tepore delle braci rimaste… nulla più.

Il lavoro sulla presenza mi ha fatto RI-scoprire la mia luce, la mia forza, la mia essenza, il mio fuoco e molto di più. Ho percepito fortissima la presenza della mia spirale di luce, ma non solo, ho percepito forte le essenze degli altri nella stanza e ho sentito forte il  legame che ci unisce.

Tutto ciò è stato rinforzato dal lavoro sulla linea del tempo che mi ha fatto portare la “consapevolezza”, quella vera, sul mio senso di solitudine di cui in quel momento ho detto di non sapere da dove arrivava, infatti mi è arrivato il flash da dove è partito parlandone in auto al ritorno. E’ stato folgorante, per tutta la vita mi sono sentita profondamente sola nonostante sia sempre stata molto amata e circondate da persone. Quella bambina di 4 anni rimasta sola con estranei per giorni, non saprei quantificare quanti, perché la mamma era in ospedale in fin di vita con il papà che la accudiva e il fratello in un’alta città da parenti, ha provato questo senso di solitudine ed abbandono così forte e reale che l’hanno segnata fino ad adesso profondamente. Ad aggravare il tutto era il fatto che proprio perché poi così amata e con tanti amici mi sentivo “pazza” a sentirmi sola e tanto più a dirlo agli altri chi mi guardavano basiti dicendo: “sola tu? Ma che dici…”

Scoprire che questo sentimento era reale mi ha fatto sentire bene e pronta a rielaborarlo.

L’ho rielaborato con l’aiuto di un ricordo riemerso parlando  di questa esperienza.

Quando mia madre è stata un po’ meglio mio padre è venuto a Trieste per prendermi e portarmi da mia madre all’ospedale di Padova. Il ricordo è nitidissimo, seppure siano passati quasi 50 anni. Abbiamo comprato un mazzetto di violette da portarle e poi siamo entrati nell’ospedale. In cima ad uno scalone enorme c’era la mia mamma che mi aspettava… un’emozione enorme…

Molti anni dopo, circa 20, mia madre è stata di nuovo ricoverata in quell’ospedale e mi ricordo ancora perfettamente la sensazione nel vedere quello “scalone”… era una scala normalissima.

Bene ho rapportato la percezione della scala normale al senso di solitudine e con la saggezza dell’adulta ho colmato il senso di vuoto della bambina. E’ stato bellissimo e semplicissimo…

L’ultima lezione è stata leggera e contemporaneamente molto densa di emozioni, abbiamo rinnovato la nostra motivazione e carica sono pronta a continuare con rinnovato entusiasmo, rinnovata energie e consapevolezza che questa strada ha un cuore… il più grande che sia…

E allora il senso della sana gratitudine sale, sale fino a farmi scoppiare il cuore.

Sono grata alla vita, a mia madre che mi ha insegnato l’arte del guerriero e a non mollare mai fino all’ultimo respiro, grata a Patrizia la mia amica colibrì che sento così vicina da sempre, a Carlo che mi mostra ogni volta la forza pacifica dell’acqua e che quando parla mi scalda il cuore, a Bruno che con la sua conoscenza mi fa venir voglia di studiare e con la irruenza mi ricorda la me stessa che cerco da sempre di tenere a bada, ai miei compagni di classe che si avvicinano solo quando li lascio avvicinare… Vi amo tutti , di quell’amore semplice, pulito e caldo… del resto sono STUFA…

                                                                                                 Susanna – Trieste

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PENSIERI FINE MASTER

Il primo pensiero che mi viene è…sarà davvero finito? Sono stati 6 incontri intensi e ricchi di così tanti stimoli e pensieri che credo ci vorrà molto tempo per comprenderne appieno il significato. Qualsiasi considerazione non può non partire da un profondo senso di gratitudine per gli istruttori che ci hanno condotti, chi amorevolmente, chi efficacemente, chi stoicamente, nel mettere in dubbio quello che pensavamo di sapere e comprendere davvero quello che sapevamo già.

Non mi è chiaro cosa spinga a voler partecipare ad un corso, credo ci sia sempre la speranza di trovare quel tassello che possa farci crescere e migliorarci, in questo corso la cosa più importante che ho trovato è che tutto sta nel togliere, nel “stare”, nel respirare….detta così sono certa non possa esprimere al meglio quello che vorrei ma posso dire che, forse per la prima volta, non ho compreso con la ragione ma ho sperimentato e quindi ho realmente fatto mia questa trasformazione. Una cosa su cui so di dovermi ancora tanto impegnare è lo studio del nostro profondo e prezioso materiale didattico, la conoscenza non ha fine ed ho capito quanto “nei dettagli” possiamo trovare aiuti e risposte altrimenti non facili da trovare.

Come sempre il corso inizia quando finisce, ora di tutto quello che si è fatto…detto…confrontato e provato bisogna solo raccoglierlo e FARE!!! Non è più tempo di cercare soluzioni, bisogna creare opportunità.

Grazie a tutti i miei meravigliosi compagni di viaggio, siamo gruppo e lo sappiamo!

E grazie a me per non smettere mai di meravigliarsi!

                                                                     Elena – Modena

* * *

Ciao a tutti,

ho lasciato passare giorni dall’ultima lezione del Master prima di sedermi a scrivere e questo per me è strano in quanto di solito scrivo subito e di getto. Questa volta è stato diverso, è come se volessi ancora assaporare in silenzio quel gusto profondo provato ed è come se ancora tanto dovessi scoprirlo. E’ passato quasi un anno da quella bella foto dell’inizio delle lezioni e la mia sensazione è che, oggi siamo tutti molto diversi anche se uguali. Le lezioni sono andate avanti lentamente e incisive lasciando dentro di me tracce importanti nuove. La consapevolezza che ci posso essere in ogni momento della mia vita e che posso scegliere come essere cioè semplicemente me stessa, con i miei limiti e i miei punti di forza, che posso abbandonarmi per recuperare e ripartire con più forza di prima, con calma e senza più la fretta di arrivare, posso godere di ogni momento, di questo momento in cui sto scrivendo. Parlo di cose difficili tra tradurre in parole. Ci sto solo provando.          
Tutte cose che conoscevo, ma adesso il passaggio è che queste sensazioni sono mie, fanno parte di me e potrò goderne sempre quando vorrò.
Ho imparato ad ascoltarmi in silenzio, ho imparato ad amare questa mia presenza qui, ora in questo momento, ho imparato a progettare ma anche a fermarmi quando è necessario, senza recriminazioni o dolore, ho imparato che nessuno può rubare i miei sogni, e che posso restare ferma, tranquilla e serena ad aspettare. Forse possono sembrare cose piccole, ma per me, per quella guerriera che sono sempre stata e che ha sempre voluto raggiungere tutto e subito a tutti i costi, sapere che ci si può fermare ad aspettare e che questo toglierà nulla ai miei sogni profondi, mi ha fatto gustare ancora di più il mio percorso.
Adesso guardo con occhi diversi.                                                                                                                                                               

Guardo i miei compagni di viaggio, meravigliosi, tutti, con la stessa voglia di andare avanti ognuno con le proprie modalità e il proprio Essere. Ognuno mi ha regalato pezzetti di sé aiutandomi a vedere pezzetti di me.                                                                                                                                                                                                  
I miei docenti. Patrizia bella nella sua trasparenza, in tutti i suoi desideri che bollono dentro creando un fuoco che coinvolge e crea spinta in avanti, Bruno che mi ha aperto a mondi sconosciuti stimolando quella voglia di approfondire questi mondi sconosciuti, ma anche di guardare ed approfondire tutto quello che c’è dentro di me, il mio patrimonio in tutti i suoi aspetti. Carlo, ascoltare Carlo è scoprire quello che già so e ascoltarlo come se fosse la prima volta, come se potessi guardare finalmente con altri occhi, come se fosse venuto giù un velo che mi faceva vedere appannato, è come guardare da un altro punto di vista, più ampio.  E tutto è avvenuto in questi mesi lasciandomi la meraviglia di scoprirmi bambina che può giocare e che può finalmente divertirsi senza dover essere perfetta. Tutt’altro. Mi concedo di essere quella che sono, felice di essere arrivata fino in fondo in questo percorso quando, all’inizio per tanti motivi, non ero certa di riuscirci. Ed è così che nasce un profondo senso di gratitudine verso tutti, compreso me, verso l’universo che mi concede di vivere e gustare appieno queste gioie profonde.
Grazie.                                                                                                               
                                                                Antonia – Reggio Calabria

 

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